In tipografia – che è quel luogo magico dove s’incontrano autori, pubblicisti, editori, artisti di vario genere -abbiamo trovato stavolta uno strano libro. O meglio, un libro con una strana copertina. Anzi no, era l’immagine ad essere particolare: un quadro moderno pieno di colori, scaglie multimateriali in rilievo, punti linee e segni musicali, come l’esplosione di fuochi d’artificio in un cielo stellato. Il solito catalogo di una mostra d’arte contemporanea, abbiamo pensato. Anche perché il titolo Shaked che vi leggevamo, per quel poco di inglese che conosciamo dovrebbe voler dire agitato, e il sottotitolo meditando in colori musica e Parola ci intrigava ancora di più.
Ma poi abbiamo visto che gli autori erano due – Giosy Cento e Marcello Silvestri – e che insieme al libro c’era la copertina di un disco: Ho fatto un sogno, Giosy, con un bellissimo ritratto del nostro don Giosy còlto ad occhi socchiusi in un’espressione intensa, mentre canta. E conoscendo don Giosy dal quel dì – essendo lui stesso un fan della Loggetta ed essendoci noi interessati più volte della sua dimensione musical-evangelica – non abbiamo potuto fare a meno dì intervistarlo per saperne di più.

Queste proposte di un disco e di un libro nuovi – ci dice subito – fanno sempre parte di quella che io ritengo la mia piccola missione di evangelizzazione (portare briciole di Vangelo) nella cultura del mondo attuale, e soprattutto raggiungere il cuore dell’uomo moderno per emozionarlo, dar-gli stupore e passione del vivere, fargli sentire che la Chiesa lo capisce ed è con lui. Vorrei seminare fede semplice e concreta nel quotidiano della gente. Non è stata e non sarà mai una ricerca di successo o di altro.

E il titolo del disco Ho fatto un sogno?

Beh, si ispira al famoso Io ho un sogno di Martin Luther King. Ho voluto cambiare l’avere un sogno con il fare un sogno per indicare che i sogni vanno “fatti”, cioè: averli e lottare per realizzarli. Per questo il disco è impostato sul sogno biblico di Dio di fare, in mezzo all’umanità, “un regno di giustizia e di pace”. Nel disco ci sono i sogni dell’uomo: dall’amore al lavoro, dall’amicizia alle attese di una nuova stagione di equilibri sociali, dal bisogno di uno Jesus amico a una preghiera del cuore ferito dell’uomo di oggi. Ferito nella coppia, nella famiglia, dalla cronaca, dalla politica, da internet, dal mercato delle falsità e dai pochi che mangiano per tutti. Queste le tematiche.

Ma perché farlo affiancare da un libro d’arte? E che vuol dire il titolo Shaked?

Shaked è un termine ebraico [Che vi dicevamo?!]. Si riferisce al momento in cui il profeta Geremia ha la visione del mandorlo fiorito. Significa “vegliare”: Dio veglia sull’uomo come padre e madre e il suo amore conferma i suoi progetti soprattutto sulle nuove generazioni. Ma significa anche “svegliare” (Shaked, con un piccolo cambio di vocale possibile nella lingua ebraica) e sembra il verbo di papa Francesco che sta cercando di svegliare la Chiesa. Questa semplice opera è in collaborazione con Marcello Silvestri, un artista di fama mondiale vivente a Tarquinia. che in questo periodo della sua vita realizza queste opere meravigliose tridimensionali a colori con materiali polimaterici, tutte su tematiche della Parola di Dio e quindi è un grande comunicatore di messaggio biblico con il colore. Il libro si guarda e si legge: quadri e parole e soprattutto PAROLA di Dio, li quadro di copertina, per esempio, rappresenta il mandorlo fiorito della visione di Geremia, quella che dà il titolo alla raccolta.

E pensare che noi vi avevamo visto dei fuochi d’artificio!

 

Disco e libro saranno presentati insieme sabato 26 aprile alle ore 21 presso la sala della comunità parrocchiale di Santa Maria della Grotticella (in località Mazzetta) a Viterbo. Sarà presente il card. Francesco Coccopalmerio che ha scritto la presentazione del libro e il vescovo mons. Lino Fumagalli. Ci saranno tanti amici che verranno da molte parti di Italia e qualcuno anche dall’estero.